| | » Adsl, finalmente gli operatori potranno scegliere la velocità | |
robiuliaScrive: Fra le novità che verranno introdotte dalla delibera del Garante e dagli accordi fra Telecom Italia e i provider concorrenti, di grande rilievo la possibilità per questi ultimi di scegliere in quale punto connettersi e, quindi, il "picco" da offrire agli utenti
Sono in corso i primi incontri presso l'Autorità Garante delle Comunicazioni per definire i caratteri dell'Adsl italiana di domani, che vedrà la luce probabilmente quest'estate. Operatori e Telecom Italia si devono mettere d'accordo sulla base di una delibera Agcom di cui abbiamo già dato qualche anticipazione. Molte cose cambieranno, in termini di costi, velocità, modalità di attivazione. Analizzeremo una cosa per volta, in questa rubrica, perché c'è tanto da dire.
Oggi parliamo di velocità.La delibera scrive che gli operatori hanno diritto a interconnettersi alla rete di Telecom "a prescindere dalla tecnologia impiegata (Atm o Ip)".
Si tratta di una precisazione importante, che gli operatori sono riusciti a ottenere al termine di una battaglia (infatti non c'era in una prima bozza pubblicata della delibera). Telecom vorrebbe confinare i concorrenti sulla vecchia rete Atm e non condividere la nuova rete, che sta costruendo, basata su circuiti full Ip e Adsl 2 Plus. Forti di quella clausola, però, i concorrenti molto probabilmente riusciranno ad accedervi e a creare offerte fino a 20 Mbps.
Quali velocità potranno modulare? Anche questa è una novità: la delibera permette ai provider di scegliere in quale punto interconnettersi alla rete Telecom. Quanto più il punto è vicino all'utente finale, tanto più sarà costoso per il provider arrivarci (in termini di rete da cablare); tanto più, però, gli sarà possibile controllare l'offerta finale e deciderne le caratteristiche. Al massimo, i provider potranno interconnettersi all'apparato Dslam Telecom, presente nella centrale telefonica.
Così facendo, potranno scegliere, per la prima volta nella storia dell'Adsl italiana, le velocità di picco da offrire agli utenti. Per sapere quanto questo dettaglio sia importante per l'utente finale, basti ricordare questo: com'è noto, l'attuale rete Adsl italiana supporta fino a 6 Mbps di velocità; Telecom però ha scelto di non abilitare questo taglio sui propri Dslam. Impedendo così ai provider e quindi agli utenti finali di avere Adsl 6 Megabit.
A 6 megabit (e oltre) ci vanno solo le Adsl unbundling, quelle basate cioè su Dslam di proprietà degli operatori alternativi e installati in alcune centrali telefoniche.
Allo stesso modo, sono limiti decisi da Telecom a rendere così ridotta (a 256 Kbps) la velocità di upload delle Adsl 4 Mbps. Avendo accesso al Dslam di Telecom, gli operatori potranno invece stabilire le velocità da offrire (come se il Dslam fosse il loro). Il tutto però, secondo la delibera, sarà possibile solo in quelle centrali "non ancora aperte all'unbundling". Durante gli incontri programmati in queste settimane, ci si accorderà su un'interpretazione esatta di questa frase.
Anche laddove gli operatori non si interconnetteranno al Dslam di Telecom, ma solo al nodo precedente (parent switch), ci saranno vantaggi in termini di qualità dell'Adsl.
A livello di parent switch, infatti, potranno per la prima volta controllare la quantità di banda erogata all'utente finale.
Cosa che adesso possono fare solo in parte, il che è una delle cause della lentezza di molte Adsl nostrane. In particolare, un'altra clausola della delibera impone a Telecom di permettere agli operatori di scegliere quanta banda dosare per ciascun utente. Non sarà più possibile a Telecom, quindi, limitare la banda delle Adsl 4 Megabit. Che, non a caso, adesso vanno in genere piuttosto male).
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