Internet, sito Indymedia chiuso su richiesta svizzera e italiana
Data: Sabato, 09 ottobre Argomento: Internet
Portavoce dell'Fbi: ''Operazione condotta dopo richiesta ministeri di Giustizia''. La procura di Ginevra ha aperto un'inchiesta
Ginevra, 9 ott. -(Adnkronos) I server anglo-americani che ospitano i siti internet dell'organizzazione no global Indymedia sono stato chiusi dalla polizia federale statunitense (FBI) su richiesta della Svizzera e dell'Italia.
''L'operazione e' stata condotta per conto di paesi terzi da responsabili del ministero della giustizia contro il server Rackspace, che offre spazi a Indymedia'', ha detto Joe Parris, portavoce dell'FBI. La richiesta di intervento e' stata presentata da due paesi: l'Italia e la Svizzera. ''I reponsabili del ministero della Giustizia - ha aggiunto il portavoce - non hanno fatto altro che assolvere gli obblighi legali contenuti nel trattato di mutua assistenza''.
Il procuratore di Ginevra Daniel Zappelli ha confermato oggi l'apertura di un procedimento. ''Ho avviato un'inchiesta, ma non vi diro' nulla di piu''', ha affermato il magistrato.
Mercoledi' scorso due ispettori ginevrini incaricati di far luce sui disordini avvenuti nel 2003 nel quadro del G8 hanno presentato denuncia contro ignoti dopo che le loro foto erano state pubblicate sul sito francese di Indymedia-Nantes. La chiusura del sito internet ha suscitato la reazione preoccupata della Federazione internazionale dei giornalisti, secondo la quale ''i metodi impiegati assomigliano a un tentativo di intimidazione''.
''E' una cosa buona e giusta''. Il portavoce di An, Mario Landolfi, plaude all'oscuramento del sito noglobal Indymedia. Landolfi, tra l'altro, e' il primo firmatario di una interpellanza urgente di novembre 2003, nella quale si denunciava proprio che su quel sito apparivano ''giudizi offensivi, infamanti e, comunque, penalmente rilevanti nei confronti dei militari italiani impegnati in Iraq nell'ambito della meritoria azione di pace''. Indymedia, dice Landolfi, ''era un sito osceno''.
Verdi e Comunisti Italiani ritengono invece che si voglia ''mettere il bavaglio al movimento contrario alla guerra'' e chiedono di ''fare piena luce sul ruolo del governo'' italiano nella vicenda.
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