| | » Chatnanny: il software che inganna i pedofili fingendosi bambino | |
L'applicativo, una volta scoperto un potenziale maniaco, lancia un allarme direttamente ai programmatori
Arriva dall'Inghilterra un software per ingannare i pedofili che cercano le loro vittime nelle chatroom. Un gruppo di sviluppatori di Wolverhampton, guidati da Jim Wightman, ha creato un software in grado di sostenere una conversazione, senza essere scoperto. Aggiornandosi continuamente in rete con nuovi termini e comportamenti, Chatnanny -questo il nome della tecnologia- riconosce se la persona dall'altra parte della rete e' un vero adolescente o un pedofilo che sta tentando di adescare la potenziale vittima, riconoscendo gli errori commessi da parte di un adulto nell'imitare un bambino. Secondo Wightman, nessuno finora si e' mai insospettito di trovarsi dinanzi un programma per pc, piuttosto che una vera persona.
E' la rivista New Scientist a riportare la notizia, sottolineando come negli ultimi tempi i giovani passano piu' tempo in chat, e molti di questi abbiano subito attenzioni particolari da parte di maniaci, che per convincere la vittima ad un appuntamento, si fingevano coetanei. Ad ottobre, ad esempio, il servizio MSN di Microsoft ha addirittura chiuso le sue chat senza moderatori, in quanto era scoppiato il caso di un pedofilo che le aveva utilizzate per attirare diversi bambini. Chatnanny, una volta scoperto un potenziale maniaco, lancia un allarme direttamente ai programmatori. Sono gia' circa 100.000, spiega Wightman, i software sparsi per le varie stanze nelle chat presenti sul web.
Chatnanny ha al suo interno un database contenente migliaia di frasi, che vengono confrontate con quelle digitate dall'interlocutore. Inoltre, grazie al sistema di cui e' dotato, puo' imparare nuovi modi di dire ed avere un 'carattere' personalizzato. Grazie a queste capacita', Chatnanny ha gia' aiutato diverse indagini della polizia. ''Se questo software funziona davvero, allora e' una cosa meravigliosa, perche' non c'e' nulla di simile al mondo'', ha detto Chris Atkinson, ufficiale responsabile della sicurezza su internet per la National Society for the Prevention of Cruelty to Children, associazione inglese che tutela i bambini dalle violenze.
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